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11.04.2018

Plastica: la eco-rivoluzione intelligente

L’industria della plastica si trova ad affrontare nei prossimi anni una sfida importantissima, che è quella di coniugare innovazione, mercato e occupazione con l’obiettivo di minimizzazione dell’impronta ecologica dei prodotti e di riduzione dell’impatto sull’ambiente che deriva dalla dispersione dei rifiuti di plastica causata da cattivi comportamenti, di consumatori, come anche di aziende. La “Plastic Strategy” dell’Unione Europea affida prioritariamente al riciclo dei prodotti in plastica al termine del ciclo di vita, il compito di massimizzare la vita utile del materiale attraverso l’economia circolare, riducendo così i consumi di petrolio e di energia derivanti dall’impiego di materiale vergine, contenendo le emissioni di CO2 e riducendo la quantità di rifiuti plastici dispersi nell’ambiente o smaltiti in discarica.

L’Italia può vantare tassi di impiego significativi dei materiali plastici riciclati, grazie al lavoro di ricerca e di innovazione che il settore dei trasformatori sta portando avanti da diversi anni. Nel 2017, rispetto al 2015, si è registrato un aumento generalizzato degli impieghi di polimeri riciclati: del 10% per il PET (settori principali contenitori per alimenti); del 5,5 per il PE (sacchi, tubi, imballaggi); del 3,5 per il PP e, straordinariamente, del 75% per il PS, con impiego prevalente nel settore dell’edilizia per l’isolamento termico.

L’industria è pronta, culturalmente, ad affrontare le sfide della Plastic Strategy, ma si rende necessaria un’azione coordinata e condivisa su alcuni fronti di fondamentale importanza:

  1. Migliorare la qualità dei polimeri derivanti dal riciclo, affinché si possano utilizzare in modo più diffuso in sostituzione dei materiali vergini, incrementando al contempo il valore del materiale e cercando di contenere i costi della filiera, affinché possano risultare competitivi rispetto ai materiali vergini, anche in considerazione del calo del prezzo medio dovuto al blocco delle importazioni cinesi e dei paesi di destinazione intermediari (quali ad es. Olanda, Slovenia, Rep. Ceca);
  2. Ampliare la gamma e la quantità di impiego dei polimeri riciclati, sostenendo lo sviluppo di una cultura dell’economia circolare, sia nei settori privati dei consumi, sia nel settore pubblico, una cultura che riconosca ai materiali riciclati un valore aggiunto ambientale;
  3. Pensare e progettare i prodotti in materiale plastico in modo tale da allungare la loro vita utile e semplificarne il riciclo a fine vita, riducendo l’impiego di materiali compositi e misti a favore di quelli mono-polimerici;
  4. Educare maggiormente cittadini, consumatori, imprese a gestire correttamente i rifiuti di plastica, a non abbandonarli nell’ambiente, ad effettuare correttamente la separazione dentro casa (o dentro l’azienda) e il conferimento nei contenitori della raccolta differenziata.

Al fine di definire le corrette strategie ed azioni per rispondere a queste sfide, la Federazione Gomma Plastica ha voluto istituire un tavolo multi-stakeholder, “Tavolo Permanente Riciclo di Qualità”. Il miglioramento della qualità del riciclo è infatti un processo che richiede il governo integrato di più fattori, che dipendono da ambiti diversi. Proprio per questa ragione, la Federazione, che rappresenta le imprese italiane di trasformazione della gomma e della plastica, ha voluto impostare questo percorso in modo condiviso, perché convinta che sia necessario un confronto attivo e positivo al fine di individuare indirizzi e progetti in linea con gli obiettivi istituzionali, con le esigenze di protezione dell’ambiente e con quelle di sviluppo intelligente di un settore industriale strategico per l’economia italiana.

Il tavolo è composto da sei componenti fissi, in rappresentanza della Federazione Gomma-Plastica e di Conai (Giorgio Quagliuolo, di entrambi Presidente), dell’Istituto per la Promozione delle Plastiche da Riciclo (Angelo Bonsignori, Presidente), di Corepla (Antonello Ciotti, Presidente), di Enea (Roberto Morabito, Direttore di Dipartimento), di Ispra (Stefano Laporta, Presidente) e di Legambiente (Stefano Ciafani, Presidente). Ci saranno anche di volta in volta partecipazioni in rappresentanza di altre categorie di stakeholder (consumatori, grande distribuzione, settori merceologici, utilizzatori, amministrazioni, riciclatori, altro), che verranno coinvolti su singoli temi e progetti.

L’iniziativa, innovativa perché basata su un principio di confronto costruttivo, lo è anche nelle sue modalità: le tematiche chiave su cui si dovrà concentrare l’attività del Tavolo verranno decise dagli stessi suoi componenti; per ogni tematica si cercherà di identificare degli obiettivi a breve e a medio termine. Una volta l’anno, i risultati dell’attività del Tavolo verranno presentati in un incontro pubblico e fatti oggetto di revisione e implementazione. 

Fonte: Ufficio Stampa Confindustria Federazione Gomma Plastica